Chiesa di San
Benedetto
Indirizzo: via Pietro Leoni
Coordinate
(google maps):
43°22'20.61"N 13°13'9.13"E
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Chiesa di S.
Benedetto, interno (foto
del 27/3/2011) |
Nell’anno del Signore 1327,
Accurso di Picone fece edificare questa chiesa per la salvezza della sua
anima e di quelle dei suoi cari; il suo corpo è sepolto qui; morì
nell’anno del Signore 1330
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Quest'epigrafe, scritta in
caratteri gotici e che ricorda il tempo della
costruzione, è murata nella facciata, a destra del portale. La chiesa ha
subito una profonda trasformazione e un ampliamento nel corso del
settecento; in quell'occasione, probabilmente, l'epigrafe ebbe l'attuale
collocazione.
La chiesa e l’annesso monastero
appartennero ai Silvestrini i quali possedettero anche l’antico eremo di
San Bonfilio, oggi purtroppo perduto, cui era annessa una chiesa. Nel 1631
le reliquie del santo, che erano custodite nella chiesa di
San Bonfilio
furono traslate in quella di San Benedetto ove tuttora si conservano.
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Portale
della chiesa (foto di S. Mosca)
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Sepolcro
di San Bonfilio (foto
di S. Mosca)
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Chiesa di S.
Benedetto (foto
del 15/8/2011)
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Nel 1735 la chiesa fu
rimodernata e consacrata dal Cardinale Giacomo Landredini, Vescovo di
Osimo e Cingoli, come recitava una lapide, posta all'interno della
chiesa e descritta in un manoscritto dell'archivio della chiesa di S.
Francesco. I Monaci silvestrini furono espulsi dal Monastero durante la
soppressione napoleonica degli ordini e non vi fecero più ritorno.
Cedettero la chiesa alla Confraternita del Suffragio che, dopo averne
restaurato il tetto e la volta centrale, ne mantenne il possesso dal
1825 al 1895, anno in cui la cedette alle Monache Terziarie Francescane
della chiesa di Santo Spirito.
Nel 1903 la chiesa
venne riconsacrata da Giovanni Battista Scotti, Vescovo di Osimo e
Cingoli, così come ricordano il cartiglio, e il suo stemma, posti ai
lati dell'organo sulla controfacciata. Nel 1933
le Monache si unirono alle Terziarie Francescane del Monastero di
Sant'Anna a Foligno.
La volta del
presbiterio è decorata con simboli floreali e quattro putti che tengono
sospesi cinque riquadri con pitture murali probabilmente antecedenti al
XVII secolo che raffigurano: la Trinità (centro), San
Silvestro e il miracolo dell'acqua in vino (ottagono di fondo),
San Benedetto (ottagono verso la navata centrale), San Silvestro
riceve la comunione della Vergine Maria della Misericordia (riquadro
di destra), San Silvestro prega nel Santo Sepolcro a Gerusalemme
(riquadro di sinistra). Il resto della volta centrale della chiesa, dopo
la ristrutturazione del tetto eseguita nel XIX secolo su interessamento
della Confraternita del Suffragio, e dopo il passaggio della chiesa alle
monache francescane, fu fatto decorare con simboli francescani
all'inizio del XX secolo.
Sul primo altare a destra è
posta una tela del XVII secolo raffigurante San Severo e Beato Giovanni
del Bastone attribuita alla scuola di Andrea
Sacchi mentre sul primo altare di sinistra è collocato un dipinto del XVII
secolo, di autore ignoto,
rappresentante la Madonna del Carmine e Santi.
Nel dipinto è raffigurata la Madonna del
Carmine in gloria e il Bambino Gesù in atto di donare il Sacro Scapolare; alla sua destra sono rappresentati S. Giovanni della Croce e
S. Benedetto, mentre alla sinistra della Madonna Santa Teresa d'Avila,
Santa Scolastica e Santa Gertrude con pastorale e cuore ardente sul
petto; in alto a destra, tra le nuvole, S. Gioacchino e S. Anna. Nel
soffitto e lungo le pareti della cappella ci sono sette quadretti di
autore ignoto anteriori alla pala dell'altare che raffigurano: Le
Nozze di Cana, La Pentecoste, La Resurrezione, La
Fuga in Egitto, L'Adorazione dei Magi, La Circoncisione di
Gesù, Il Transito di Maria Santissima.
Sul secondo altare a destra si trova un dipinto del XVII secolo di autore ignoto raffigurante
San Carlo Borromeo e Beato Bartolo da Cingoli. Nel dipinto sono raffigurati,
genuflessi in preghiera, Carlo Borromeo sulla sinistra ed il Beato Bartolo
da Cingoli sulla destra.
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S.
Carlo Borromeo e Beato Bartolo da Cingoli (foto del 27/3/2011) |
Madonna del Carmine e
Santi, di autore ignoto (foto del 27/3/2011)
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Dietro l'altare maggiore è collocato un dipinto raffigurante
Madonna della Pietà, San Benedetto, San Silvestro e le anime del
Purgatorio opera attribuita ad Annibale e Antonio Carracci. E' ritratta la Madonna che sostiene il Cristo Morto ed ai lati,
genuflessi, San Benedetto e San Silvestro; in basso le anime nelle
fiamme del purgatorio ed un angelo che va a liberarle su intercessione
della Madonna. Il dipinto è racchiuso in una cornice architettonica in
legno dorato composta di colonne e capitelli corinzi. Nei piedistalli
delle colonne è raffigurato lo stemma della "Confraternita del
suffragio" che fece realizzare sia l'ornato, sia i tre dipinti del
presbiterio. Il rivestimento di tutto l'altare maggiore, fatto
realizzare dalla Confraternita dei Fratelli e Sorelle" nel XVIII secolo
è di scagliola ed è opera di Giuseppe Mazzanti.
Sopra l'ingresso, nella
controfacciata, è posta una cantoria con l'organo del 1769 costruito da Gaetano
Antonio Callido opera n. 50 prima realizzata a Cingoli, che proviene dalla
chiesa di S. Spirito, trasferito a S. Benedetto dalle monache di clausura della
regola di S. Francesco nel 1903 e rimontato dall'organaro restauratore di
origini cingolane Alceste Cioccolani.
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Madonna della Pietà, San Benedetto, San Silvestro e le anime del
Purgatorio, attribuzione
Antonio e Annibale Carracci (foto del 27/3/2011)
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Schema
della chiesa e collocazione delle opere (tratto da:
Chiesa di San Benedetto, di G. Pecci, p. 5) |
Fonte:
G. Avarucci - A. Salvi, Le iscrizioni
medioevali di Cingoli, Padova 1986, p. 90
P. Appignanesi, Guida della città e del territorio, in Cingoli.
Natura Arte Storia Costume, Cingoli 1994, p. 106
A. Carradori, Antichi organi di Cingoli, Cingoli 1985, pp. 127,
138
G. Pecci, Chiesa di San Benedetto, Cingoli 2013 (dispensa ad uso
delle guide turistiche della Pro Loco), pp. 5, 6, 9, 13-15, 21
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