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Paleolitico superiore -
L’Aurignaziano appare come un’entità indipendente,
caratterizzata da strumenti diagnostici in diversi gruppi
tipologici: grattatoi
carenati e a muso, grattatoi su lama aurignaziana, lame a
strozzature, bulini busqués, bulini carenoidi e pezzi scagliati.
Tra gli strumenti di osso le punte (zagaglie) hanno uguale
significato. L’area geografica di diffusione dell’Aurignaziano
è molto vasta. Broglio e Kozlowski (Broglio-Kozlowski 1986, p.
258-269) hanno suddiviso l’Aurignaziano in distinte unità
differenziate sia dal punto di vista geografico che dal punto di
vista cronologico:
dal punto di vista geografico:
1. Aurignaziano occidentale
In Spagna hanno dato industrie aurignaziane i Paesi Baschi
e la regione cantabrica (Morin, Castillo, El Pendo).
In Francia: Dordogna (Laugerie Haute, Caminade, Trou de La
Chèvre, La Pochette, Abri Pataud, Le Facteur, Le Flageolet i),
Lot (La Piage, Roc de Combe), Corrèze (Dufour, Font-Yves) e
Poitou-Charente (La Quina); l'Aurignaziano è conosciuto anche nei
Pirenei occidentali (Isturitz, Gatzarria), sul litorale atlantico
(Finistère, Loire-Atlantique), nel Centro-Est, Centro-Nord e nel
Sud-Est.
In Belgio alcuni siti aurignaziani sono stati individuati
nel bacino della Mosa (Trou du Diable, Spy, Trou de Renard, Trou
Magrite).
2. Aurignaziano centro-europeo e
balcanico
E’ ben noto nella Repubblica Federale Tedesca (Bacino del
Danubio: Sirgenstein, Vogelherd, Geisserklosterle e Bacino medio
del Reno: Lommersum, Wildschauer), in Austria (Willendorf, Krems),
in Boemia (Hradsko), in Moravia (Stranska Skala, Malomĕřce
ecc.), nella Slovacchia orientale (Barca, Kechnec), in Ungheria (Istàllöskö),
in Romania (regione di Oas e Banato), nell’ex Yugoslavia (Potočka)
e in Bulgaria (Bacho Kiro).
3.
Aurignaziano d'Italia
Conosciuto
al Nord (Tagliente, M. Avena, Mochi) al Centro (Vallombrosina, La
Fabbrica, Fossellone) al Sud (Castelcivita) e anche in Sicilia
(Fontana Nuova).
4. Aurignaziano orientale
Comprende i siti ad est dei Carpazi in Moldavia (Ceahlau,
Korpatc), della Ucraina (Babin, Zelenyi Khutor, Muralovka) e fino
alla valle del Don (Kostienki, Zolotovka).
Dal punto di vista
cronologico:
1
- fase arcaica (che potrebbe essere chiamata Pre o
Proto-Aurignaziano): comprende i siti anteriori ai 34.000 anni dal
presente;
2 - fase classica:
corrisponde al maggior numero dei siti aurignaziani, datati tra 34000 e 27000 anni dal presente; tradizionalmente
sono chiamati
“Aurignaziano antico” (I e II) e “Aurignaziano evoluto” (III
e IV);
3 – fase tardiva: tra 27000
e 19000 anni (Aurignaziano V); è contemporanea al Gravettiano.
1. Aurignaziano occidentale
La fase arcaica dell’
Aurignaziano non sembra essere documentata in questa parte
dell’Europa.
In base alla tipologia delle
zagaglie in osso sono state distinte da D. Peyrony cinque
differenti fasi sulla base delle stratigrafie di La Ferrassie e di
Laugerie Haute:
1 -
Aurignaziano I: punte a base spaccata dette “punte di
Aurignac” (La Ferrassie, strato F);
2 -
Aurignaziano II: punte a profilo losangico a sezione
appiattita (La Ferrassie, strato H’);
3 -
Aurignaziano III: punte di forma losangica a sezione ovale
(La Ferrassie, strato H’’);
4 -
Aurignaziano IV: punte biconiche con sezione ovale o
circolare (La Ferrassie, strato H’’’);
5 -
Aurignaziano V: punte con base tagliata a sbieco (Laugerie
Haute, strato D).
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Punte di
zagaglia. 1-2: punte a base fenduta, 3-4: punte losangiche
a sezione piatta, 5-6: punte lossangiche a sezione ovale,
7-8: punte biconiche (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 262) |
L’Aurignaziano classico
presenta ovunque una suddivisione come quella del sito di La
Ferrassie: nei livelli di base (Aurignaziano I) sono maggiormente
rappresentate le lame ritoccate associate a raschiatoi e pezzi
scagliati; nei livelli più recenti (Aurignaziano II) prevalgono i
grattatoi a muso associati a grattatoi carenati e bulini su
troncatura. In altri siti dell’ Aurignaziano II (Caminade D2i,
Roc de Combe 6) la quantità dei bulini tende a superare quella
dei grattatoi soprattutto per l’incidenza dei bulini busqués.
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La
Ferrassie. 1-5: grattatoi, 7-8,11: bulini, 9: lama
ritoccata, 12-13: lamelle Dufour, 14: pezzo
scagliato (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 261) |
L’ Aurignaziano evoluto (III e
IV) è molto più diversificato dal punto di vista tipologico.
E’ caratterizzato dalla scomparsa delle lame ritoccate e
dall’aumento dei grattatoi frontali su lama e dei bulini busqués
(La Ferrassie, livelli J, GOs, Is, If, H, F).
Durante lo sviluppo dell’ Aurignaziano
antico (I e II) ed evoluto (III e IV) si nota la presenza,
talvolta abbondante in certi siti, delle lamelle Dufor.
La fase tardiva dell’
Aurignaziano (V) è ben rappresentata dai livelli del sito di
Laugerie Haute; l’industria si caratterizza oltre che per la
presenza di denticolati, grossi becchi, troncature e bulini anche
per gli strumenti ricavati da schegge corte e spesse. Un elemento
nuovo è rappresentato dalle zagaglie con base a sbiecatura
semplice, da quelle biconiche e le zagaglie con appiattimento
mediano.
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Laugerie
Haute. 1-4: grattatoi, 5: becco, 6: bulino, 7:
punta di zagaglia a base sbiecata (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 265) |
I siti aurignaziani occidentali
si trovano prevalentemente in grotta. Quelli all’aperto sono
molto più rari e dislocati soprattutto nel litorale atlantico
della Francia. Lo studio della grotta Morin, nei Monti Cantabrici,
mostra che all’interno delle grotte si trovavano delle capanne
seminterrate coperte da una struttura di legno.
2. Aurignaziano centro-europeo e
balcanico
La fase arcaica dell’Aurignaziano
è ben rappresentata, in questa parte dell’Europa,
dai siti di Bacho Kiro in Bulgaria (strato 11, con lame
ritoccate e grattatoi a muso, datato con il C14 a più di 42000
anni dal presente) e di Vedrovice e Kuparovice in Moravia.
Un’altro sito che testimonia questa fase precoce dell’Aurignaziano
è quello di Istàllöskö (Monti Bükk), un accampamento
stagionale estivo-autunnale di cacciatori d’orso che ha
restituito una datazione al C14 compresa fra 44300 ± 1900 e 39800
± 900 anni dal presente.
A partire da queste tradizioni si
sono sviluppate diverse facies regionali: quella a numerosi
bulini, quella a numerosi grattatoi carenati, quella ricca di
grattatoi a muso e quella dominata dai raschiatoi e da altri
strumenti su scheggia. L'industria di Krems (Austria) è
caratterizzata dalla presenza di lamelle a dorso marginale o
profondo che sembrano preludere a quelle di tipo gravettiano.
I siti aurignaziani dell’Europa
centrale si trovano prevalentemente all’aperto; sono costituti
da 2-3 capanne seminterrate, di pianta ovale e copertura di legno.
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Krems. 1-4: grattatoi carenati,
5-7: punte di Krems (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 267) |
3.
Aurignaziano d'Italia
(vedi sezione dedicata all'Aurignaziano italiano)
4. Aurignaziano orientale
Sono
state distinte due differenti facies: quella di Rodomysl-Babin
(tra le valli del Dniester e il Don) e quella di
Muralovka-Kostienki (a nord del Mar Nero). Le
industrie della prima facies, la più antica, è caratterizzata
dalla scarsità di strumenti aurignaziani, come i grattatoi spessi
e le lame ritoccate. Le punte losangiche a base arrotondata
compaiono solo raramente. La
seconda facies è maggiormente rappresentata su un territorio più
vasto che si estende dalla zona steppica a nord del Mar Nero (Zelenyi
Khutor II) passando per Nadporoje (Nenasytets III) e la regione
del Mar d'Azov (Muralovka, Zolotovka) fino a Kuban (Gorodskaya).
L'industria di questi siti è caratterizzata da numerosi grattatoi
(soprattutto a muso su scheggia e grattatoi carenati), bulini su
scheggia (spesso trasversali) e da lamelle a ritocco marginale. Il
sito di Muralovka viene datato al II Pleniglaciale (19630 ± 200 e
18780 ± 300 anni dal presente).
Fonte:
Broglio
A. - Kozlowski J., Il Paleolitico – Uomo, ambiente e culture,
Jaca Book, Milano 1986
, pp. 258-269
Cocchi
Genik D., Manuale di Preistoria, Paleolitico e
Mesolitico, volume I, Octavo, Firenze 1994
, pp. 179-180
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Europa
occidentale.
Fase medio-recente |
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