L’acqua di S. Bonfilio

Il Malazampa scrive che nella valle di San Bonfilio “vi è una fontana di acqua miracolosa, scaturita per intercessione di S. Bonfilio, ed i buoni fedeli vi accorrono per attingerla nei loro bisogni, così la tradizione” (1).

Sono due le testimonianze che hanno constatato la presenza di acqua nei pressi della chiesa di S. Bonfilio (2)

- Era tradizione che in corrispondenza della porta di ingresso della chiesa di S. Bonfilio, sul lato sinistro, esistesse una piccola pozza nella quale non sempre stagnava l’acqua. Si tramandava che, per sapere il decorso della malattia di una persona cara ammalata, occorreva recarsi nella chiesa del santo; se vi si rinveniva l’acqua chiara il malato guariva, se l’acqua era torbida avrebbe avuto una prolungata malattia, se invece era asciutta non sarebbe sopravvissuto.

- Appena si entrava nella chiesa, alla sua destra, a livello del pavimento c’era una “trocchetta” ovale dove sgorgava dell’acqua, presumibilmente dal muro esterno della chiesa; molti devoti malati si recavano nella chiesa per accertarsi quale sarebbe stato il decorso della malattia. Se l’acqua “lacrimava” la persona avrebbe avuto una soluzione positiva del proprio male, se non sgorgava affatto acqua l’ammalato sarebbe andato incontro a morte in breve tempo.

 

L’acqua di S. Giovanni

Nella frazione di S. Vittore si trova una sorgente, chiamata “Fonte del Bagno” o di “San Giovanni”, dove, immergendosi in essa nella notte tra il 24 e il 25 giugno, è possibile guarire dalle malattie cutanee.

“E' fama inveterata essere stato in questo castello [S. Vittore] un famosissimo bagno di acque salubri a molte infermità al quale facevano ricorso da lontane parti d'Italia molti infermi, ma di quelle acque non si ritrovano più nè le vene nè l'orme di esse” (3).

La leggenda della fonte non è altro che il retaggio di antichi riti che avevano luogo, in epoca protostorica, nel centro santuariale di S. Vittore (4).

 

L'acqua di S. Lucia

Nei pressi della località di Marcucci si dice che anticamente vi fosse una chiesa intitolata a S. Lucia. Adiacente all'edificio sacro si trovava una fontanella, anch’essa collegata al nome della santa; questa era meta di pellegrini perché le sue acque giovavano agli occhi (5).

 

Fonte Acitosa (grotta di S. Sperandia)

"...fonte Acitona o Acitosa,  ch’ è lontana dalla grotta un tiro di Balestra, e si dice, che quando l'acqua è, e scatorisce in questa fonte fuori della grotta, non è punto, né scatorisce dentro, e quando appar dentro non è né scatorisce fuori, ch’ è segno l'acqua esser miracolosa, e nata solo per servigio di questa Santa" (6).

 


(1) G. Malazampa, Breve guida religiosa di Cingoli e territorio, Cingoli 1925, p. 50

(2) S. Matellicani, S. Bonfilio. Vescovo ed eremita compatrono di Cingoli, Cingoli 2002, p. 1

(3) O. Avicenna, Memorie della Città di Cingoli, Jesi 1644

(4) G. Baldelli, Deposito votivo da Cupra Marittima. Località Sant'Andrea, in M. Pacciarelli (a cura di), Acque, grotte e Dei. 3000 anni di culti preromani in Romagna, Marche e Abruzzo, Fusignano 1997, pp. 161-171

(5) G. Marchegiani - A. Massaccesi, Guida ai luoghi fantastici della Comunità Montana del San Vicino, Edizioni PU.MA., p. 55

(6) T. Franceschini, Istoria della Vita della gloriosa S. Sperandia protettrice di Cingoli, Fermo 1602; P, Appignanesi, Il serpente e la tessitrice, in P. Appignanesi - D. Bacelli, La liberazione di Cingoli e altre pagine di storia cingolana, Cingoli 1986, p. 415, nota 29. La fonte ricade all'interno del comune di San Severino Marche.

 

 


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