Inquinamento luminoso e
risparmio energetico
Cingoli,
04/09/2022
Sarei curioso di sapere se qualcuno ha l’abitudine, di notte,
mentre dorme, di tenere la luce accesa in bagno, in cucina e in
salotto. Credo nessuno. Molti risponderebbero che sarebbe
soltanto un inutile spreco di energia elettrica, di questi tempi
poi…
Chiedo allora se sia normale, ancora di più in questo periodo di
grave crisi energetica, tenere accesi, tutta la notte, i potenti
lampioni che illuminano le facciate degli edifici pubblici, dei
monumenti o le innumerevoli lampade che illuminano strade e
luoghi non frequentati.
Ma a prescindere dal periodo di crisi che stiamo vivendo, il
risparmio energetico e la lotta all’inquinamento luminoso
dovrebbero essere una delle priorità di un’Amministrazione, sia
essa locale che nazionale. Vorrei infatti che si ragionasse su
queste problematiche tenendo presente che in Italia:
1) i consumi per la sola illuminazione pubblica sono circa 6 TWh
elettrici all'anno
2) gran parte delle fonti per la produzione di energia elettrica
per l’illuminazione notturna sono fonti fossili (metano in
primis)
3) la spesa complessiva per illuminazione pubblica è di 1,7
miliardi di euro, pari a 28,7 euro pro capite rispetto a una
media di 16,8 euro dei principali paesi europei (le spese pro
capite in Francia, Regno Unito e Germania ammontano
rispettivamente a 20,3 euro, 14,2 euro e 5,8 euro)
4) la sicurezza stradale e contro i crimini, secondo alcuni
studi, non cambia né riducendo i livelli di illuminazione, né
spegnendo le luci nelle ore centrali della notte
5) quasi tutte le leggi regionali per il risparmio energetico e
contro l’inquinamento luminoso impongono di abbassare le luci
non più tardi della mezzanotte e di spegnere le luci dei
monumenti (per le Marche, allegato A punto n. 6 e allegato B
punti nn. 3, 4, 9 della LR n. 10 del 24/07/2002)
6) per un ente locale l’illuminazione pubblica può incidere in
modo importante, tra il 15 e il 25% della spesa energetica
totale.
Forse è proprio questo il momento giusto per prendere coscienza
della questione e affrontare con serietà e responsabilità la
problematica, tagliare gli sprechi e illuminare dove e quando
serve.
Il 21 aprile inviavo al sindaco di Cingoli una lettera (numero
di protocollo 0007303 del 21-04-2022) con la quale tentavo
di sensibilizzare il primo cittadino sull'opportunità di
prendere dei provvedimenti volti al contrasto dell'inquinamento
luminoso e al risparmio energetico. Le foto allegate, scattate
intorno alle 4,30 del mattino, sono una rassegna di alcuni casi
del solo centro storico di Cingoli.
Considerato che nel comune (estensione di 148,20 km²) ci sono 31
frazioni, alcune piuttosto grandi e popolose, e ciascuna con i
propri monumenti, viali, giardini, aree industriali e
artigianali, è facile immaginare quanto sia rilevante il consumo
di energia elettrica e quindi il costo per i cittadini.
Una moltitudine di luci accese, sempre, tutte le notti, 365
giorni l'anno.
Ipotizzare uno spegnimento del 50% degli impianti o una
riduzione dell'illuminazione del 50% porterebbe a un
dimezzamento del consumo energetico!
Questa misura necessita però di un’attività informativa estesa a
tutta la cittadinanza che deve prendere coscienza del problema e
delle leggi vigenti che impongono anche ai privati soluzioni
contro l’inquinamento luminoso.
Sindaco Vittori, crede che l'argomento non sia degno di essere
affrontato? O magari non è al corrente della spesa che il Comune
affronta annualmente per l'illuminazione pubblica? O crede che
la politica del risparmio energetico si faccia soltanto con
l’installazione di lampade a led o con l’adesione (come ben fa
il Comune) alle campagne “M’illumino di meno” e “Giornata della
Terra”?
Lettera inviata al sindaco
Cingoli, 21 aprile 2022
Spett.le Comune di Cingoli
Piazza Vittorio Emanuele II
62011 Cingoli (MC)
Alla cortese attenzione
del Sindaco Michele Vittori
Oggetto: risparmio energetico ed
inquinamento luminoso – Legge regionale
n. 10 del 24/07/2002
Buongiorno sig. Sindaco,
le
scrivo in merito alla problematica in
oggetto inerente il risparmio energetico
e la conseguente riduzione
dell’inquinamento luminoso nel comune di
Cingoli.
Visti
i recenti rincari delle bollette
energetiche ho constatato e apprezzato
che la sua Amministrazione ha preso
alcuni provvedimenti per contrastare
questo grave problema come
l’illuminazione alternata della pista
ciclopedonale e del viale della Carità
(strada provinciale 502) e lo
spegnimento del faro.
A
prescindere dal periodo di crisi che
stiamo vivendo, il risparmio energetico
e la lotta all’inquinamento luminoso
dovrebbero essere una delle priorità di
un’Amministrazione, sia essa locale che
nazionale.
L’Italia è tra i paesi che producono
maggiore inquinamento luminoso, cioè
un’eccessiva immissione di luce
artificiale nell’ambiente, più
specificatamente verso il cielo; ciò può
avvenire sia direttamente, quando un
dispositivo invia luce al di sopra
dell’orizzonte, sia indirettamente,
quando il dispositivo illumina una
superficie (come la facciata di un
monumento) che si trasforma in un vero e
proprio schermo diffusore. I dati
italiani descrivono una situazione
davvero critica e preoccupante; in
media, ogni italiano consuma per
l’illuminazione pubblica 107 kWh, più
del doppio di un tedesco o un inglese e
più di un terzo di un francese e circa
il 20-30% dell’illuminazione pubblica
viene letteralmente sprecata.
Lo
sperpero di denaro pubblico incide
nell’economia dei singoli cittadini e
dei singoli Comuni senza sottovalutare
inoltre gli effetti dell’inquinamento
luminoso, i cui danni sono paragonabili
a quelli dell’inquinamento ambientale.
Gli
studi scientifici hanno ampiamente
dimostrato che l’inquinamento luminoso
produce effetti collaterali imprevisti
nella vita degli organismi viventi. Il
danno ambientale per la flora, con
l’alterazione del ciclo della
fotosintesi clorofilliana, e per la
fauna, in particolar modo per le specie
notturne, private dell’oscurità, loro
necessaria, e per gli uccelli migratori,
impediti a riconoscere le principali
stelle e quindi destinati a perdere
l’orientamento nel volo notturno.
L'illuminazione artificiale produce
effetti anche sull’uomo con
l’alterazione del ciclo di produzione
della melatonina, con conseguenze a
volte piuttosto gravi, disturbi del
sonno e dei ritmi circadiani.
Una
cattiva illuminazione comporta quindi
problemi alla salute degli esseri umani,
agli animali e importanti ripercussioni
anche sul mondo vegetale. Senza poi
dimenticare che l’inquinamento luminoso
determina la progressiva “sparizione”
del cielo notturno dovuta ad una
persistente luce soffusa che nasconde
uno degli spettacoli più belli del quale
l’uomo possa godere.
Un’altra conseguenza negativa connessa
all’eccessivo utilizzo di luce
artificiale riguarda la sicurezza
stradale; molti impianti provocano
fastidi agli automobilisti diventando
così fonte di pericolo. Inoltre è stato
accertato che sulle strade più
illuminate i conducenti tendono ad
assumere una guida più scorretta e quasi
sempre con notevole aumento della
velocità, specie nei centri urbani. La
pupilla dell’occhio umano, inoltre, mal
si adatta alle variazioni improvvise di
luce tipiche di strade e parcheggi. E
queste condizioni privano della corretta
visione della strada per alcuni minuti.
La
riduzione dei livelli di illuminazione,
lo spegnimento delle luci nelle ore
centrali della notte o anche lo
spegnimento per tutta la notte
dell’illuminazione stradale non
pregiudicano la sicurezza stradale e
neanche quella personale e dei propri
beni, un tema quest’ultimo
particolarmente sentito dai cittadini.
Ad oggi, infatti, non esiste alcuna
relazione oggettiva tra quantità di luce
e sicurezza. Anzi, secondo alcuni studi,
sembra che un eccessivo aumento di luci
abbia portato ad un aumento della
criminalità.
Come
sosteneva nel 2014 il commissario alla
Spending Review, Carlo Cottarelli
“occorre avere un po’ di coraggio e
smettere di avere paura del buio”; è
possibile, infatti, risparmiare svariate
centinaia di milioni di euro all’anno
rimpiazzando punti luce che disperdono
la luce verso l'alto, eliminando
l'illuminazione eccessiva, utilizzando
nuove tecnologie, riducendo
l'illuminazione di strade e di aree
industriali.
Considerate la situazione energetica
attuale, gli obiettivi che gli Stati si
sono dati per la lotta al cambiamento
climatico (Punto 13 dell’Agenda 2030),
le strategie per la transizione
energetica, è chiaro come sia oramai
giunto il momento di intraprendere
un’azione veramente incisiva al fine di
tutelare il nostro ambiente, la nostra
salute e il nostro portafogli.
Al
fine di ottenere una migliore e più
razionale illuminazione, di abbattere
l'illuminazione dispersa lateralmente ed
in cielo e combattere lo spreco
energetico le suggerisco di valutare le
seguenti proposte.
1)
Monumenti. Come potrà verificare anche
di persona, per tutta la notte sono
accesi dei fari, anche piuttosto
potenti, che illuminano le facciate dei
principali monumenti di Cingoli. Le
riporto solo alcuni esempi: Porta Piana,
chiesa di S. Esuperanzio, portale della
chiesa di S. Francesco, chiesa di S.
Caterina, campanile ed edificio annesso
chiesa di S. Filippo, fonti di S.
Esuperanzio. Crede che sia necessario
illuminare tutti i giorni e per tutta la
notte questi monumenti? Non sarebbe più
logico e responsabile spegnere
l’illuminazione dopo una determinata
ora? Ad esempio, le 20,00 per la
stagione invernale e le 24,00 per la
stagione estiva, con la deroga in
occasione di particolari manifestazioni
o ricorrenze.
2)
Pista ciclopedonale sp 502. Nel tratto
compreso tra la fine del viale alberato
e l’area fitness sono presenti ben 40
lampioni. Considerando che ci sono altre
aree dove poter passeggiare anche nelle
ore notturne (viali Valentini, viale
Regina Margherita, viale della Carità)
crede che sia necessario illuminare
tutti i giorni e per tutta la notte
questa pista? Anche in questo caso si
potrebbe procedere al totale spegnimento
dopo una determinata ora. Ad esempio, le
20,00 per la stagione invernale e le
24,00 per la stagione estiva.
Per
quanto riguarda il faro posizionato
sulla torre del Palazzo Comunale, le
faccio presente che lo stesso è fuori
norma secondo quando stabilito dal punto
5 allegato B (“Disposizione tecniche”)
della legge della Regione Marche n. 10
del 24/07/2002 (“Misure urgenti in
materia di risparmio energetico e di
contenimento dell’inquinamento
luminoso”) e dall’art. 23 del Codice
della strada DL 30/04/1992 n. 285:
LR n. 10 del 24/07/2002, allegato B,
punto n. 5: “…divieto, per meri fini
pubblicitari o di richiamo, dell’uso di
fasci roteanti o fissi di
qualsiasi tipo di potenza”.
DL 30/04/1992 n. 285, art. 23, comma 1: “Lungo le strade o
in vista di esse e' vietato collocare
insegne, cartelli, manifesti, impianti
di pubblicita' o propaganda, segni
orizzontali reclamistici, sorgenti
luminose, visibili dai veicoli
transitanti sulle strade, che per
dimensioni, forma, colori, disegno e
ubicazione possono ingenerare confusione
con la segnaletica stradale, ovvero
possono renderne difficile la
comprensione o ridurne la visibilita' o
l'efficacia, ovvero arrecare disturbo
visivo agli utenti della strada o
distrarne”.
Le
proposte di regolamentazione
dell’illuminazione dei monumenti e della
pista ciclopedonale sopra esposte
potrebbero riguardare altre situazioni
come il parco giochi “Don Adriano
Pennacchioni”, le zone industriali di
Cerrete-Collicelli e di Grottaccia e in
generale in tutti quei contesti sui
quali è possibile agire.
Il
Comune potrebbe adottare un “Piano
regolatore generale dell’illuminazione”
per disciplinare gli interventi di
illuminazione pubblica e privata sulla
base della LR n. 10 del 24/07/2002 al
fine di porre un argine all’inquinamento
luminoso, per il risparmio energetico,
per la salvaguardia e protezione
dell’ambiente.
La
lotta all’inquinamento luminoso, lo
sfruttamento razionale delle risorse
energetiche e il rispetto dell’ambiente
e del cielo stellato rappresentano non
solo aspetti di una “filosofia
ambientalista” ma anche una presa di
posizione e di coscienza che rispondono
alla logica e al buon senso.
Abbassare e spegnere le luci non fa
risparmiare solo soldi, ma migliora
l’ambiente e aiuta a preservare la
biodiversità per le generazioni future
verso le quali abbiamo l’obbligo di
“lasciare il mondo un po' meglio di come
l'abbiamo trovato”.
Spero
che gli impegni e gli interventi che la
sua Amministrazione ha adottato e
programmato ai fini della tutela
ambientale siano rispettati pienamente
anche attraverso l’adozione di
provvedimenti atti a ridurre
l’inquinamento luminoso nel rispetto
delle leggi vigenti e del buon senso.
Resto
a sua disposizione per qualsiasi
informazione o chiarimento,
Distinti saluti,
Alberto Calvelli
Per approfondire l’argomento le segnalo
il sito internet di “Cielo Buio”, un
coordinamento nazionale per la
protezione del cielo notturno che dal
1997 si occupa di promuovere la cultura
di una illuminazione eco-compatibile e
della protezione del cielo dal fenomeno
dell’inquinamento luminoso.
CieloBuio:
https://cielobuio.org/
Applicazione e rispetto della LR delle
Marche 10/02:
https://cielobuio.org/articolo-977/
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