Le notizie più antiche della chiesa risalgono agli anni 1364
e 1377. Nel 1482 è invece
documentata la presenza delle monache Terziarie
Francescane, che succedettero all’Ordine di Guido
da Montpellier nell’affidamento del complesso;
fu proprio per iniziativa delle monache che, nella
seconda metà del Settecento, si avviò il progetto
della completa risistemazione della chiesa, redatto
dall’architetto Alessandro Rossi e realizzato tra il
1761 e il 1787. Il nuovo tempio fu consacrato nel
1787 dal cingolano mons. Felice Paoli, vescoco di Fossombrone
(in
carica 1779-1800).
La facciata della chiesa ha paramento murario in laterizio
e si presenta inquadrata da paraste in pietra
lisce e ribattute, con capitelli ionici festonati su cui
imposta un’alta trabeazione pure in pietra; il coronamento
è realizzato con un frontone triangolare
con superficie interna in laterizio. Il portale in pietra
ha un timpano curvilineo impostato su un’alta
cornice poggiante su mensole ad arriccio. In alto,
immediatamente al di sotto del frontone, si apre
una finestra centinata dal coronamento curvilineo
con raccordi ondulati.
All’interno, la chiesa presenta un impianto consistente
in un’unica aula a profilo ellittico, voltata
con cupola issata su tamburo ed esternamente coperta
a tetto, impreziosita da infissi, gelosie e porte
riccamente intagliate e dorate;
le decorazioni in scagliola sono
dello stesso Rossi mentre le dorature sono opera di Saverio Giacobelli.
L’architetto
Rossi si occupò anche della realizzazione dei tre altari, conclusi
nel 1787. L’aula è scandita verticalmente da paraste
lisce con capitelli compositi dorati su cui corre
una trabeazione modanata da cui spicca la cornice
d’imposta della cupola, poggiante su una teoria di
mensoline dorate alternate a rosette.
L’altare maggiore in scagliola è inserito in una nicchia
archivoltata a tutto sesto, sulla cui chiave di
volta è posto un cartiglio decorato con girali e festoni
vegetali; il dossale è inquadrato da colonne sorreggenti
un coronamento dalle imposte di timpano
curvilinee alla cui sommità sono collocate due figure
di angeli; al centro sorge un fastigio, anch’esso dal
coronamento finemente decorato. Nelle pareti curve
ai lati dell’altare si aprono in basso due porte con
timpano centinato, sormontate da altrettanti bellissimi
coretti lignei aggettanti; i balconcini di questi
ultimi, decorati con elementi dorati su fondo verde
acqua, hanno profilo mistilineo e poggiano ciascuno
su due mensoline arricciate ed altrettanti peducci
pensili a terminazione sferica; il fine intaglio delle
grate lignee dorate, le testine alate e i festoni che ne
abbelliscono la superficie fanno di questi coretti uno
degli esempi più interessanti tra quelli presenti nelle
chiese del Maceratese.
I tre dipinti originariamente
eseguiti per ornare gli altari della chiesa sono tutte opere
settecentesche provenienti dall’area bolognese; si tratta della Pentecoste
(posizionato in origine
sull'altare maggiore) dipinta nel 1771 Jacopo Alessandro Calvi
detto il Sordino (1740-1815) per l’altare maggiore
e due tele di Ubaldo Gandolfi (1728-1781) rappresentanti
l’Immacolata Concezione (posizionato in origine
sull'altare di sinistra) e le Stimmate di S.
Francesco
(posizionato in origine sull'altare di destra).
A proposito di quest'ultima opera, nel 1811,
appartenendo Cingoli al Regno d'Italia napoleonico, il dipinto fu scelto
da Antonio Boccolari e Giuseppe Santi, direttori rispettivamente delle
Accademie di Belle Arti di Modena e Ferrara, per essere
"deportato" a Milano, nel costituendo Museo di Brera, dove
giunse il 24 settembre 1811.
Per decreto della Imperiale Regia Reggenza
austriaca fu in seguito concesso in deposito alla chiesa parrocchiale di
Besozzo (Varese), alla quale fu consegnato il 20 maggio 1822. E'
rientrato infine a Brera nel 1979.
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Chiesa di S. Spirito. l'iscrizione
che ricorda la consacrazione del 1787 (foto
del 24/12/2010)
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Chiesa di S. Spirito, Coretto laterale (foto
del 24/12/2010) |
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Chiesa di S. Spirito, balconcino (foto
del 24/12/2010) |
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Chiesa
di S. Spirito, interno (foto di S.Mosca, agosto
1978) |
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Chiesa
di S. Spirito, interno (foto di S.Mosca, agosto
1978) |
Chiesa
di S. Spirito, Immacolata Concezione (foto
di S.Mosca, agosto 1978) |
Fonte:
F. Mariano (a cura di), Cingoli. Chiesa
di S. Spirito, in Lo spazio del sacro. Chiese
barocche tra '600 e '700 nella provincia di Macerata, Carima Arte
srl, Macerata 2009, pp. 53-54
P. Appignanesi, Guida della
città e del territorio, in Cingoli. Natura Arte
Storia Costume, Cingoli 1994, pp. 100-101
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