(disegni di Paolo Appignanesi)

 

 

Cavaliere della famiglia Cima

Cavaliere della famiglia Rollandi

 

Cavaliere della famiglia Simonetti

 

 


 

Defensore di Civitella

Antenato della famiglia Conti. Il 31 luglio 1256 Defensore e suo figlio Gentiluccio cedettero il castello di Civitella e le relative proprietà al comune di Cingoli, ricevendo come compenso 750 libbre in denari di Ravenna e di Ancona. Nel 1262 si dà ordine al sindaco del comune di completare il pagamento, consegnando le restanti 15 libbre a Defensore “olim de Civitella nunc de Cingulo”. In una bolla di Clemente IV, del 1267, diretta al vescovo di Osimo in favore del monastero di S. Caterina, Defensore viene qualificato come miles.  Nel 1272, dopo un lungo processo, viene obbligato a restituire al monastero di Valfucina la chiesa di S. Cristoforo di Montenero.

Fonte: G. Avarucci – A. Salvi, Le iscrizione medioevali di Cingoli, Padova 1986, pp. 165-166

 


 

Nicola de' Rollandi

Esponente della famiglia Rollandi (o Orlandi). Nell’Archivio di Stato di Perugia è conservata una cartella relativa alla podesteria di Nicola de Rollandis sulla cui copertina fu dipinta l’arma del podestà.

Fonte: P. Appignanesi, L’argento e l’azzurro, in P. Appignanesi – D. Bacelli (a cura di), La liberazione di Cingoli e altre pagine di storia cingolana, Cingoli 1986, p. 430 (immagine stemma p. 430)

 

Stemma di Nicola de' Rollandi, 1337

 

 


 

Baldo Silvestri

Vissuto nella seconda metà del XIII sec. fu, secondo il Raffaelli (F.M. Raffaelli, Alberi genealogici delle XXXI famiglie Nobili formanti nel MDCCXLVII l’illustre Ordine dei Gonfalonieri di Cingoli, ms., nn. 26-27, in fotocopia presso la Biblioteca comunale di Cingoli), il capostipite della famiglia Silvestri.

Fonte: P. Appignanesi, L’oro e il nero, in P. Appignanesi – D. Bacelli (a cura di), La liberazione di Cingoli e altre pagine di storia cingolana, Cingoli 1986, p. 425 - nota 5  

 


Rinaldo Cima

Cavaliere "a spron d'oro", Rinaldo (n.33) figlio di Baligano (n.31) estese la propria signoria oltre che a Cingoli anche nel vicino castello di Staffolo (1). Ebbe numerosi incarichi in varie città: nel 1322 fu podestà di Perugia, per i primi sei mesi del 1332 podestà di Firenze, nel 1333 e nel 1343 podestà di Bologna e nel 1339 podestà di Siena. Nel 1341 partecipò alla battaglia fra Siena e Pisa. Nel 1347 insieme ad altri signori aiutò Ancona ad espugnare Osimo. Morì, verosimilmente di peste, nel 1348. Di Rinaldo Cima si conserva un sigillo (2) del diametro di cm 3,1; nel campo, incluso in un motivo lobato, uno scudo leggermente bombato e inquartato; caricato sul primo quarto di un ramo di palma. Nel giro la legenda:

S(igillum) : d(omini) : Rainaldi : Baligani : de : Cimis :

 

(da Avarucci-Salvi, tav. LXXIII)

 


(1) Da un'inchiesta sullo stato della Marca nel 1341 risulta infatti: "Dominus Raynaldus de Staphulo et filii tenebant per tirannidem terram Staphuli, et terram Penne S. Iohannis, quas tenuerant X annis et plus, et licet aliquando potestaria terre Penne fuerit data per consensum Rectoris", A. Theiner, Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis, II, Roma 1861-1862, p. 117. 

Tra le varie testimonianze della presenza dei Cima a Staffolo (si veda ad esempio le pergamene dell'Archivio Comunale 24/9/1351 e 24/8/1393) si ricorda un'iscrizione murata in via XX Settembre che cita Baligano (n.34), figlio di Rinaldo (n.33):

 ANNO D . MMO . CCC / XLIIII TRE . CLEME / NTIS . PP . VI . HOC OP / US FECIT FIERI D . US / BALIGANUS D.NI RAIN 

("Nell'anno del Signore 1344 al tempo di Papa Clemente 6° quest'opera fece fare il signor Baligano del signor Rinaldo")

 

Iscrizione di Baligano figlio di Rinaldo Cima (12/7/2009)

 

(2) Del sigillo non si hanno notizie riguardo la sua attuale proprietà. Nel Supplemento II n. 7 del "Bullettino di numismatica e sfragistica per la Storia d'Italia" (II, 1984, pp. 33-37) fu approntato un catalogo di vendita dal titolo Sigilli medioevali nel quale figuravano i sigilli di Benutino Cima e di Rinaldo Cima valutati rispettivamente 35 e 100 lire, G. Avarucci - A. Salvi, Le  iscrizioni  medievali  di  Cingoli,  Padova 1986, p. 170

Fonte:

G. Avarucci – A. Salvi, Le iscrizione medioevali di Cingoli, Padova 1986, pp. 170-171

Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia, 1819-1883 

C. Danti (a cura di), Staffolo. Pergamene dell'Archvio comunale. Personaggi Illustri. Repertorio Storiografico (da D. Francesco Lancellotti e altri Autori), Jesi 1997, p. 185

 


 

“S. Carlo. Cappelletta vicino al Portale del casalino del sig. Ascanio Silvestri [in via S. Esuperanzio]. In questo luogo i soldati anticamente frequentavano quella detestabile, e diabolica usanza di combattere a corpo a corpo, e però si chiamava l’Aringo [steccato circolare entro il quale si svolgevano le giostre e i tornei], hora si nomina col nome corrotto Arimbolo, e perciò vi fu fatta anticamente una figura de’ Santi per levare quella nefanda memoria”.

Fonte: O. Avicenna, Memorie della città di Cingoli, Jesi 1644, n. 54

 

Giostratore della famiglia Silvestri Giostratore della famiglia Rollandi

 

 

 


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